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Michele Spanò
Fare il molteplice Il diritto privato alla prova del comune
collana Diritto al presente
anno di pubblicazione 2022
pp. 144
ISBN cartaceo 9791259930460
ISBN pdf 9791259930477
ISBN epub 9791259930484

Come l’acqua e l’olio, il diritto privato e la dimensione collettiva o comune non solo sembrano ignorarsi vicendevolmente ma disegnano una vera e propria antitesi. Da un lato il presidio tecnico delle libertà individuali (prima tra tutte: quella di vendere e comprare), dall’altro la vita in comune e la cooperazione di molte e molti. Difficile, per non dire impossibile, immaginare un rapporto più implausibile e controintuitivo. I saggi raccolti in questo volume si impegnano in una ragionata e cocciuta smentita di questa distanza apparentemente siderale. Lo fanno ricostruendo la storia, molto più recente di quanto si possa sospettare, delle ragioni che giustificano il carattere quasi intrattabile di questa separazione. È perché durante il XIX secolo il diritto privato si costituisce in una speciale relazione di opposizione e solidarietà con il diritto pubblico – dando così forma all’esperienza della politica che è ancora la nostra – che la sua estraneità alla dimensione della pluralità e del comune appare tanto evidente da parerci naturale. Ricostruire la storia dei processi giuridici che hanno dato all’aggettivo “privato” il senso che gli riconosciamo ancora oggi, vuol dire anche avanzare una nuova lettura del diritto privato, finalmente riconsegnato alla sua radice civile e cooperativa. La risposta che queste ricerche provano a suggerire è che il carattere cooperativo del diritto privato – la sua formidabile capacità di istituire collettivi, di disciplinare rapporti cooperanti e di dare forma al molteplice – non è il frutto di una correzione, pietosa o moralistica, alla sua natura inderogabilmente patrimoniale e proprietaria. Al contrario, esso gli stato sempre proprio e può finalmente tornare in piena luce una volta che il diritto privato si sia definitivamente emancipato dal ruolo di sparring partner del diritto pubblico. Difendendo la potenza istituente e le virtù trasformative dell’astrazione giuridica, il libro propone quindi di leggere nel “diritto dei privati” – un diritto privato finalmente ri-civilizzato – lo spartito di una nuova politica.


Michele Spanò, è maître de conférences all’École des Hautes études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, dove insegna “L’institution juridique des collectifs”. Si occupa di teoria e storia del diritto privato e pi  in generale dei rapporti tra diritto civile e dimensione collettiva o comune. Ha pubblicato, tra gli altri, Azioni collettive. Soggettivazione, governamentalità, neoliberismo (Editoriale Scientifica, Napoli 2013). Cura l’edizione italiana delle opere di Yan Thomas presso l’editore Quodlibet.

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