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cartaceo, ISBN 9788878855311
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PDF 8.6 MB, ISBN 9788878855328
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EPUB 1.4 MB, ISBN 9788878855335
Paolo Ceri, Francesca Veltri
Il Movimento nella rete Storia e struttura del Movimento a 5 stelle
anno di pubblicazione 2017
pp. 368
ISBN cartaceo 9788878855311
ISBN pdf 9788878855328
ISBN epub 9788878855335

Il ventennale bipolarismo della Seconda Repubblica ha consolidato nell’opinione pubblica l’immagine di una politica gestita da una casta chiusa, privilegiata e autoreferenziale, di fronte alla quale la proposta del Movimento 5 Stelle si è affermata come una novità e un’alternativa credibili. Gli spettacolari successi ottenuti sul piano elettorale ne sono la prova.
Quanto la novità e l’alternativa si siano tradotti in realtà dipende in massima parte dalle forme assunte dai processi decisionali: il tipo di democrazia diretta praticata nel movimento creato da Grillo e Casaleggio costituisce una sfida alla democrazia rappresentativa o un’occasione mancata di partecipazione?
Le rigorose analisi storiche e sociologiche sviluppate nel volume consentono di ragionare in modo documentato sia sul grado di realismo del principio “ognuno vale uno”, sia sul rapporto strumentale tra uso della rete e controllo del movimento.


Paolo Ceri, già professore ordinario di sociologia nelle Università di Torino e di Firenze, è direttore della rivista “Quaderni di Sociologia”. Tra le sue pubblicazioni, Politica e sondaggi (Rosenberg & Sellier, 1997), Il popolo di Lady Diana. Analisi di un’emozione collettiva (Marsilio Editori, 1998), Movimenti globali. La protesta nel XXI secolo (Editori Laterza, 2002), La società vulnerabile. Quale sicurezza, quale libertà (Editori Laterza, 2003), Sociologia. I soggetti, le strutture, i contesti (Editori Laterza, 2007), Gli italiani spiegati da Berlusconi (Editori Laterza, 2011).


Francesca Veltri è ricercatore in Sociologia dei Fenomeni Politici presso l’Università della Calabria. In precedenza ha svolto attività di ricerca e docenza presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e l’Università di Firenze. Ha pubblicato articoli e saggi sulla democrazia partecipativa, in particolare all’interno dei volumi a cura di Paolo Ceri La democrazia dei movimenti (Rubbettino, 2003) e Da No-global a No-war e ritorno (UTET, 2009). Tra le sue pubblicazioni recenti: Quale ordine sociale? Dibattito politico e teorie sociali nella Francia degli Anni Trenta (Rubbettino, 2012), La città perduta. Simone Weil e l’universo di Linguadoca (Rubbettino, 2006) e La Rete in Movimento (Rubbettino, 2005).

Introduzione

Avvertenza

PARTE PRIMA

Premessa

1. Dal blog ai Meetup
1.1 Oltre il «muro del pianto»
1.2 Usare la piattaforma Meetup: sì, no, perché?

2. Dai Meetup alle liste civiche
2.1 Meetup in movimento: tra locale e nazionale
2.2 Un coordinamento in embrione?
2.3 Verso una rete di liste civiche

3. Dalle liste civiche ‘certificate’ al Movimento 5 Stelle
3.1 Le liste a ‘cinque stelle’
3.2 Dalle primarie alla Carta di Firenze
3.3 La redazione del Programma nazionale

4. Nasce il Movimento (a cinque stelle) di Liberazione Nazionale
4.1 Il battesimo del movimento
4.2 Il ‘back office’ dell’evento
4.3 Un movimento verso dove?

5. Antipartito in mezzo ai partiti
5.1 Un blog per due?
5.2 Alle primarie del Partito Democratico
5.3 Discesa in campo del MoVimento
5.4 Il M5S fa parte per se stesso

6. Movimenti dentro al movimento
6.1 Una Woodstock romagnola
6.2 Un incontro nazionale: «perché non provarci?»
6.3 Fra attivisti ed elettori
6.4 Mediazione alla prova

7. Fra crisi e trasformazioni
7.1 Sulla strada di Rimini
7.2 «Il M5S è morto, viva il M5S»

8. Democrazie (elettroniche) a confronto
8.1 Una storia di pirati
8.2 Tentativi di Democracy Online
8.3 Il ‘Sistema Operativo del M5S’
8.4 Le regole del M5S
8.5 Verso Rousseau

PARTE SECONDA

1. Mobilitazione e partecipazione
1.1 Quale movimento
1.2 Sulla scia di Grillo
1.3 Quale partecipazione
1.4 Mobilitazione vs. partecipazione

2. La regola e il consenso
2.1 Autorità e leadership
2.2 La trasparenza e l’arbitrio
2.3 Dissenso e fedeltà

3. La stretegia e il controllo
3.1 Una partecipazione dimidiata
3.2 Il deficit di partecipazione
3.3 La struttura del potere
3.4 Quale mobilitazione?

Conclusioni. Le promesse mancate della democrazia diretta

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