Saggi di Cipolla, Whetten, Tilton, Penrose, Caves, Porter, Abernathy, Clark, Kantrow, Dyson, Wilks

«Crisi», «declino», «deindustrializzazione» sono diventati termini chiave ricorrenti in ogni discussione di politica economica e industriale, cui corrispondono diverse ipotesi e proposte sul modo di «gestire» la crisi, «invertire» la tendenza al declino, promuovere la «dematurazione» dei settori industriali tradizionali. In pochi campi come in questo le proposte di terapia sono state inficiate dall'insufficienza delle diagnosi, o addirittura dalla mancanza di categorie concettuali atte a formulare diagnosi attendibili. I saggi raccolti in questo volume, tutti tradotti per la prima volta in italiano, rispondono in primo luogo all'urgente esigenza di chiarificazione concettuale, di esplicita definizione del campo d'indagine e di intervento, di individuazione degli indicatori che segnalano l'esistenza di processi di declino di lungo periodo, accompagnati o meno da crisi visibili e violente. I contributi selezionati provengono da più discipline: innanzi tutto l'economia, teorica e industriale; ma anche la storiografia, la scienza politica, la scienza dell'amministrazione. I temi affrontati vanno dal declino economico degli imperi alla maturità dell'industria automobilistica, dalla crisi fiscale delle organizzazioni pubbliche ai modelli di regolazione delle crisi industriali negli Stati Uniti e in Europa. Il saggio introduttivo di Angelo Pichierri, riconduce ad unità queste diverse problernatiche evidenziando alcune categorie di analisi emergenti allo stato attuale degli studi, e fornisce strumenti (anche bibliografici) per la riflessione sulle organizzazioni, economiche e non, per le quali il declino costituisce un problema di attualità o una minaccia potenziale.