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Rivista di Estetica pubblica tre tipi di contributi:

Articoli su invito

Un articolo su invito è un testo proposto per la pubblicazione dopo aver ricevuto un invito

personale da parte del comitato editoriale, o dal curatore/curatrice, a rispondere alla call for

papers. Questo tipo di contributo viene solitamente incluso nella parte monografica di un

fascicolo. Eccezion fatta per questo aspetto, gli articoli su invito sono tenuti a rispettare lo

stesso processo di revisione a doppio cieco cui vengono sottoposti gli articoli liberamente

proposti. La lunghezza del testo non deve superare i 40.000 caratteri (spazi, note e titoli

inclusi). I curatori e le curatrici mantengono le consuete responsabilità editoriali, incluso il

diritto di declinare i contributi proposti.

 

Articoli liberamente proposti

Un articolo liberamente proposto è un testo proposto per la pubblicazione a seguito di un call

for papers (da includere nella parte monografica di uno specifico fascicolo) o in qualunque

momento dell’anno (da includere nella sezione “varia” della Rivista). La lunghezza del testo

non deve superare i 40.000 caratteri (spazi, note e titoli inclusi).

 

Recensioni

Le recensioni di libri non devono superare i 4.000 caratteri (spazi inclusi). Le recensioni

dovranno essere inviate al comitato editoriale (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) per

poter essere approvate.

Qualora i testi proposti non siano debitamente editati secondo le norme della rivista, saranno

restituiti agli autori e alle autrici, il che comporterà inevitabilmente un ritardo nei tempi di

valutazione editoriale del manoscritto.

 

Processo di revisione

Per poter essere considerati per un’eventuale pubblicazione, sia gli articoli su invito, sia gli

articoli liberamente proposti devono essere originali e non in corso di valutazione presso altre

riviste. I contributi che soddisfano queste condizioni vengono sottoposti – a discrezione del

comitato editoriale – a un processo di revisione a doppio cieco. Il processo di revisione non

richiede normalmente più di due mesi, a seconda della disponibilità di valutatori o valutatrici

esperti/e, del lavoro proposto e del calendario editoriale. Le recensioni saranno invece

valutate dal comitato editoriale.

Per facilitare il processo, l’autore o l’autrice principale deve fornire i seguenti documenti:

  • Un file in formato Word dell’articolo (si veda la sezione relativa a line guida per struttura e

stile) anonimizzato per la revisione cieca. Tale documento deve includere: il titolo

dell’articolo, un abstract in inglese di non oltre 250 parole, tre parole chiave, il testo

principale e la bibliografia.

  • Un file in formato Word che indichi il nome (o i nomi) dell’autore/i e/o dell’autrice (o delle

autrici), affiliazione/i, indirizzo/i email, e indirizzo/i fisico/i cui sarà inviata la copia cartacea

del fascicolo in omaggio.

  • Se l’articolo proposto ha figure, o altre esigenze specifiche di formattazione di grafici,

tabelle, immagini, uso di alfabeti speciali (per es., Greco o Cirillico, simboli logici e

matematici, ecc.), ciascuno di questi elementi, unitamente alla rispettiva didascalia, dev’essere

inviato separatamente dal testo principale, riportando l’indicazione della posizione esatta nel

testo (per es. ‘Fig. 3’, ‘Tab. 1’).

  • I nomi di autori/autrici e ogni parola o frase che possa indurre i valutatori o le valutatrici a

inferire tali nomi non deve apparire nell’articolo, nell’abstract, nelle note e nella bibliografia.

  • Autori e autrici che non scrivono nella propria lingua madre sono invitati/e a servirsi della

collaborazione di un/a madrelingua per assicurarsi che il testo proposto soddisfi i requisiti

linguistici standard.

  • I valutatori e le valutatrici sono selezionati dai curatori/curatrici e dal comitato editoriale.

Gli autori e le autrici non possono suggerire valutatori o valutatrici. Il processo di revisione è

a doppio cieco: l’identità dell’autore o dell’autrice non sarà rivelata ai valutatori e alle

valutatrici, e viceversa.

  • I manoscritti accettati per la revisione paritaria riceveranno uno dei seguenti esiti: accettato,

accettato con revisioni minori, accettato condizionalmente a revisioni maggiori, rifiutato.

  • Se un manoscritto viene accettato con revisioni, l’autore o l’autrice sarà considerato/a

responsabile del completamento delle revisioni entro le scadenze indicate. Se l’autore o

l’autrice non fosse disponibile o in grado di rivedere il contributo, questo non verrà pubblicato

e l’autore o l’autrice potrà ritirarlo.

  • In caso di esiti “accettato condizionalmente a revisioni maggiori”, il manoscritto sarà

sottoposto a un secondo processo di revisione paritaria.

 

Stile e convenzioni

Citazioni

  • Le citazioni brevi nel testo principale devono essere inserite tra virgolette basse o caporali («

»).

  • Le citazioni da portare a capo in corpo minore (ovvero i brani citati nel testo che superano le

quattro-cinque righe / i 200-300 caratteri) vanno semplicemente staccate con un a capo, non

devono essere inserite tra virgolette.

Virgolette

  • Le virgolette devono essere utilizzate in accordo con le seguenti istruzioni:

- « » va utilizzato per le citazioni;

- “ ” va utilizzato per le citazioni interne ad altre citazioni;

- ‘ ’ va utilizzato in caso di necessità di un terzo livello di citazioni.

  • Ogni modifica o taglio all’interno di una citazione deve essere segnalata da parentesi quadre:

[…].

Riferimenti bibliografici

  • I riferimenti nel testo devono seguire il sistema “autore-data”.
  • I riferimenti bibliografici nel testo e nelle note devono seguire questo schema: cognome

dell’autore o dell’autrice (seguito dalle iniziali del nome, in caso ci fossero omonimi), anno/i

di pubblicazione (nel caso di opere dello/a stesso autore/autrice pubblicate nello stesso anno,

utilizzare a, b, c, ecc. per distinguerle): pagina/e.

Esempi: Kitcher 1980; Fischer K.P. 1975: 444; Fischer K.R. 1977: 45; Derrida 1984b: 342-

343.

  • In caso di riferimenti a testi tradotti, devono essere indicati sia l’anno dell’edizione

originale, sia l’anno dell’edizione tradotta.

Esempio: Darwin (1859), tr. it. 2009: 25.

  • In caso di riferimento a edizioni diverse dalla prima, devono essere indicate entrambe.

Esempio: Ridley (1993), 3rd ed. 2004: 76.

  • I testi classici devono essere indicati tramite nome e titolo dell’opera.

Esempio: Aristotele, Fisica 192b8–12.

Riferimenti bibliografici

  • Al termine del contributo deve comparire una bibliografia ordinata alfabeticamente. Le voci

indicate nella lista devono rispettare le seguenti convenzioni.

  • Libri: COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali). Anno/i di pubblicazione,

Titolo, città di pubblicazione, editore.

Esempio:

MOORE, G.E.

–– 1922, Philosophical Papers, London, Routledge.

  • Traduzioni: COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali). Anno/i di

pubblicazione, Titolo; (indicazione della lingua di traduzione) tradotto da iniziale/i del nome/i

e cognome/i del traduttore o della traduttrice, Titolo, città di pubblicazione, editore, anno.

Esempio:

DARWIN, C.

–– 1859, On the Origin of Species; tr. it. di L. Fratini, L’origine delle specie, Torino, Bollati

Boringhieri, 2011.

  • Libri (di edizione diversa dalla prima): COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le

iniziali). Anno/i di pubblicazione, Titolo, città di pubblicazione, editore, edizione utilizzata.

Esempio:

RIDLEY, M.

–– 1994, Evolution, Oxford, Blackwell, 3rd ed. 2004.

  • Letteratura classica: NOME, Titolo, edizione utilizzata.

Esempio:

ARISTOTELE,

–– Fisica; tr. it. di R. Radice, Milano, Bompiani, 2011.

  • Collettanea: COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali) (eds / a cura di).

Anno/i di pubblicazione, Titolo, città di pubblicazione, editore.

Esempio:

LACROIX, A.L., MCADAMS, R.H., NUSSBAUM, M.C. (eds).

–– 2016, Fatal Fictions: Crime and Investigation in Law and Literature, Oxford, Oxford

University Press.

VARZI, A.C. (a cura di)

–– 2009, Metafisica. Classici contemporanei, Roma-Bari, Laterza.

  • Articoli su rivista: COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali). Anno/i di

pubblicazione, Titolo, “Nome della Rivista”, volume: pagine.

Esempio:

KORSGAARD, C.

–– 1983, Two distinctions in goodness, “Philosophical Review”, 92: 169-195.

  • Articoli in volume: COGNOME, iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali). Anno/i di

pubblicazione, Titolo dell’articolo, in iniziale/i del nome/i (senza spazi tra le iniziali)

cognome (a cura di), Titolo del volume, città di pubblicazione, editore: pagine.

Esempio:

ISAACS, T.

–– 2018, Food insecurity: Dieting as ideology, as oppression, and as privilege, in A. Barnhill,

M. Budolfson, T. Doggett (eds), The Oxford Handbook of Food Ethics, Oxford, Oxford

University Press: 572-592.

Note

  • Si prega di utilizzare le note a piè di pagina invece delle note di chiusura.
  • L’esponente relativo al numero di nota dev’essere posizionato prima della punteggiatura.

Stile tipografico

  • Si prega di assicurarsi che il manoscritto non contenga errori ortografici (incluse norme

grammaticali su accenti e punteggiatura, ecc.) e difetti stilistici. Per quanto riguarda lo stile

tipografico, è preferibile un uso sobrio del corsivo ed evitare sottolineature, grassetto,

INTERI PASSAGGI IN MAIUSCOLO e caratteri diversi da quello indicato.

  • Si prega inoltre di evitare:

1) le opzioni di sillabazione automatica (hyphenation), o le opzioni di numerazione

automatica (per serie di paragrafi, elenchi, titoli interni ecc.)

2) elementi (campi) protetti, o collegati ad altri file (ad es. illustrazioni), o nascosti (ad es.

note di revisione)

3) testo (o specifiche formali particolari) per le testate e i piè di pagina

4) le “d” eufoniche

  • Tra i vizi dattilografici che peggio si riflettono sull’elaborato tipografico vanno ricordati:

l’uso della ‘I’ maiuscola o ‘l’ minuscola al posto della cifra ‘1’; l’uso della ‘O’ (maiuscola o

minuscola) al posto della cifra ‘0’; i doppi spazi tra le parole e, soprattutto, dopo un punto; gli

spazi bianchi prima di un segno di interpunzione, o la mancanza di uno spazio dopo un segno

di interpunzione; i rientri all’inizio di un capoverso ottenuti con una serie di spazi o con il

tasto di tabulazione.

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