
pp. 352
ISBN cartaceo 9788878859630
ISBN pdf 9788878859647
ISBN epub 9788878859654
Tra il 1919 e il 1923, Heidegger accarezza il progetto di fare “esplodere l’insieme del sistema tradizionale delle categorie”. Vengono qui presi in esame i lavori di quel periodo, per mostrarne l’originalità e l’interesse filosofico. Il giovane filosofo sospetta che i tradizionali concetti filosofici mascherino il movimento della vita e soffochino l’inquietudine originaria del pensiero. Al contrario, egli ritiene che le domande fondamentali della filosofia debbano
essere interpretate a partire dalla concretezza della vita. È ciò che è stato chiamato retrospettivamente la sua “ermeneutica della fatticità”. La “vita”, e non ancora l’essere, diventa così il leitmotiv del pensiero del giovane Heidegger, proteso verso una sfera originaria, quella dell’esperienza fattizia, da cui il filosofare trae la propria provenienza, di cui deve rendere conto, e a cui, sempre, fa ritorno.
Sophie-Jan Arrien, filosofa canadese, docente all’Université Laval, nel 2015 ha ottenuto il Prix du livre dell’Association canadienne de philosophie.
Introduzione
Nota dell’autrice
1. L’idea della filosofia
L’insufficienza dell’epistemologia
Il luogo dell’origine
2. Dal vissuto alla vita
La questione del vissuto
Il primato del teorico in discussione
La scienza dei vissuti di coscienza in Natorp e Husserl
Il risultato metodologico di Heidegger
3. Pensare la vita
Elementi per una “filosofia della vita”
La vita come archifenomeno
Verso una fenomenologia ermeneutica della vita fattizia
4. Sentieri della distruzione
Elementi di metodologia
Distruzione del concetto di vita
Distruzione del concetto di storia
Distruzione del concetto di vissuto: costituzione e coesione
5. La distruzione dell’esperienza fattizia della vita
Vita e filosofia
Esperienza fattizia della vita cristiana primitiva. L’interpretazione heideggeriana di Paolo
Heidegger e Agostino: il sé in questione
Aristotele: dalla vita all’essere
L’ateismo della filosofia