Scioglierà i nodi la poesia? E più precisamente, saprà la poesia dipanare il filo aggrovigliato dei legami e degli affetti, la trama fitta e densa del discorso amoroso? A queste domande offre una risposta Clara Capello, la quale ha al suo attivo una lunga frequentazione della poesia che considera come «uno sguardo altro su di sé, il mondo e la vita che coglie l'invisibile». Il fare poetico appare quindi «un'esperienza percettiva di mediazione tra dimensioni profonde ed elaborazione conoscitiva», rivelandosi come compromesso creativo tra istanze psichiche. Ma la peculiarità di questo volume discende anche dal fatto che Clara Capello ha saputo coinvolgere nella sua riflessione le voci di altri testimoni (psicanalisti, filosofi, teologi…), i quali hanno accettato di misurarsi con i «canti d’amore» – una scelta coraggiosa, in controtendenza rispetto alla desublimazione dell'Eros tipica del nostro tempo – a partire dalla constatazione di un semplice ma innegabile assunto: l'amore, come direbbe Ricoeur, «dà da pensare». Dopo la prefazione di Davide Lopez, e la prima parte dedicata alla ricerca di Clara Capello, sfilano così le pagine di Oreste Aime, Roberta de Monticelli, Stefano Ferrari, Rossella Bo e Daniela Maggioni, Paola Bennati e Monica Fabra, Fiorangela Oneroso, Gabriele Pulli, Massimo Schinco e infine Costantino Gilardi. Suggella il libro una raffinata Conversazione con Pierangelo Sequeri. Ciò che rende originale questi Canti d'amore è la sua intrinseca dialogicità: siamo di fronte a una corrispondenza tanto spontanea e fitta da indurci a pensare che gli autori abbiano trovato, nel pre-testo creativo offerto loro da Clara Capello, un progetto corale.