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cartaceo, ISBN 9788878850101
Alberto Grandi
Tessuti compatti Distretti e istituzioni intermedie nello sviluppo italiano

Questo è un contributo alla storia dello sviluppo industriale italiano dal punto di vista del territorio. Si parla quasi esclusivamente di distretti industriali e di sviluppo locale. Invece di analizzare i settori o le singole imprese, si guarda soprattutto ai luoghi e alle comunità. Alla base di tale approccio ci sta la convinzione che analizzare i distretti industriali e quindi un caso particolare di sviluppo locale significa, soprattutto, modificare lo strumento con cui si osserva un fenomeno molto ampio quale è l’industrializzazione. In questa logica il distretto industriale è solo uno degli oggetti di analisi possibili; il più maneggiabile e forse, ma solo forse, il più facilmente identificabile. La variabile territoriale è decisiva nella ricostruzione storica dello sviluppo industriale e manifatturiero, indipendentemente dalle dimensioni che hanno queste imprese e dall’organizzazione della produzione che si danno. Il primo capitolo ha la funzione di inserire il territorio nella storia dell’industria italiana e di proporre, contemporaneamente, una cronologia dello sviluppo industriale un po’ più incentrata sulle piccole imprese e sui distretti. i tre punti di partenza di questa ricostruzione sono: un ruolo strutturalmente distorsivo dell’intervento statale, uno spostamento in avanti del decollo industriale al ventennio fascista e, ovviamente, un ruolo decisivo, nel secondo dopoguerra, delle istituzioni e delle amministrazioni locali nello sviluppo economico della Terza Italia specie nelle regioni centrali a guida comunista. Nel secondo capitolo viene introdotto il tema dei distretti industriali. Qui oltre alla definizione del concetto, se ne ricostruisce l’evoluzione e il suo uso da parte della storia economica. Si propone, inoltre, una genealogia dei distretti industriali italiani, partendo dall’Unità fi no ai giorni nostri. Il modello teorico che serve da supporto all’analisi empirica viene esplicitato nel terzo capitolo. Le istituzioni intermedie e il loro ruolo nei processi di sviluppo locale sono l’oggetto di questa parte, alla fi ne della quale vengono descritte le quattro variabili istituzionali che verranno prese in considerazione, anche a scopo comparativo, nei vari studi di caso del capitolo successivo; vale a dire la formazione professionale, il credito locale, l’associazionismo imprenditoriale e il ruolo degli enti locali. Nell’ultima parte, quindi, vengono narrate e interpretate le vicende storiche di alcuni distretti industriali.

anno di pubblicazione 2007
pp. 304
ISBN cartaceo 9788878850101

Questo è un contributo alla storia dello sviluppo industriale italiano dal punto di vista del territorio. Si parla quasi esclusivamente di distretti industriali e di sviluppo locale. Invece di analizzare i settori o le singole imprese, si guarda soprattutto ai luoghi e alle comunità.


Alberto Grandi è ricercatore di Storia economica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma, dove insegna Storia economica e Storia dello sviluppo locale. Fra le sue pubblicazioni: Il monopolio delle forbici. Barbieri e parrucchieri in età moderna, in Corporazioni e gruppi professionali in Italia, a cura di A. Guenzi, A. Moioli e P. Massa, FrancoAngeli, 1999; La pelle contesa, Giappichelli, 2000, sull’industria conciaria in età preindustriale. Ha collaborato con le riviste “Archivio Scialoja-Bolla. Annali di studi sulla proprietà collettiva” e “Food History”.

Introduzione I distretti industriali nella storia dell’industria italiana dal 1860 al 2000 1.1 Premessa 1.2 Dall’Unità agli scandali bancari: le radici del «capitalismo inquinato» e della «Terza Italia» 1.3 L’età giolittiana: tra decollo e occasioni mancate, si accentuano le differenze 1.4 Tra le due guerre mondiali: l’abbraccio sempre più stretto tra Stato e industria e l’evoluzione dei distretti industriali 1.5 Ricostruzione e boom economico: la crescita senza riforme 1.6 La lunga crisi della grande impresa e la riscoperta dei distretti industriali 41 Il modello distrettuale e la storia economica 2.1 Premessa 2.2 Il modello distrettuale e la storia economica 2.3 Storia dei distretti industriali 63 Le istituzioni 3.1 Definizioni 3.2 Istituzioni centrali e istituzioni intermedie 3.3 Istituzioni intermedie e distretti industriali 3.4 Le quattro variabili istituzionali 93 Gli studi di caso 4.1 Il distretto tessile di Prato: la lunga staffetta istituzionale 4.2 Il distretto calzaturiero del Fermano: il mito del lungo periodo e l’esplosione istituzionale nel secondo dopoguerra 4.3 Il distretto dei coltelli di Maniago: la cooperazione congiunturale nel secondo dopoguerra 4.4 Il distretto dell’occhiale del Cadore: un caso di «ingegneria associativa» 4.5 Il distretto ceramico di Sassuolo: scuola e associazionismo che hanno fatto un distretto 4.6 Il distretto lapideo della Valpolicella: formazione professionale e primato tecnologico 4.7 Il distretto meccanico di Suzzara: una struttura istituzionale «emiliana» in Lombardia 4.8 Il distretto del mobile di Cerea e Bovolone: imparare l’arte di imitare l’arte 4.9 Il distretto del legno di Viadana: la difesa istituzionale di una risorsa antica Conclusioni

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